Caratteristiche dell'impianto di biogas
La criticità principale dell’impianto di biogas risiede nei ridottissimi volumi a disposizione: il suo mono-digestore ha un volume utile di 950 m3: circa la metà di un impianto standard della stessa taglia. Per assicurare buona resa all’investimento il gestore è costretto a far lavorare l’impianto a regimi più performanti ma anche più forzati e potenzialmente instabili. A causa dei volumi ridotti, nei periodi caldi dell’anno risulta inoltre difficile controllare la stabilità della temperatura. Gli sbalzi verso l’alto provocano instabilità all’impianto.
- Evitare periodi prolungati di instabilità a causa di fluttuazioni della temperatura.
- Migliorare l’efficienza di di gestione e la resa delle biomasse introdotte pur avendo a disposizione tempi di ritenzione ridotti.
Si è deciso di comune accordo con il gestore di cambiare strategia e spostare il regime di processo verso la termofilia.
La termofilia è un regime biologico più efficiente della mesofilia ma più difficile da controllare. Per avviare questo processo è stato necessario:
- Un monitoraggio dell’impianto più continuo, con analisi chimiche specifiche per monitorare l’andamento del processo.
- Per il lungo periodo sono stati studiati una serie di interventi volti a migliorare ulteriormente la stabilità impiantistica, come un sistema di controllo diretto del pH.
Il cambio di tipologia di processo è stato portato a termine con successo e i parametri biologici sono stabili da tempo prolungato.
Grazie al passaggio in termofilia il gestore è stato in grado di abbassare il consumo di insilati in maniera significativa già dal primo mese.
SamsoLT accompagna da tre anni il gestore nel monitoraggio e nella gestione dei parametri biologici in modo da assicurare sempre ottime rese.